A cura di Davide Mele
La corazza di tipo lamellare fa la sua comparsa probabilmente già in era antichissima presso l'estremo oriente (il ritrovamento più antico risale al V sec. A.C.). Con i secoli questo tipo di corazza si diffuse via via tra le popolazioni asiatiche mongole, l'impero persiano, e infine nell'impero romano d'oriente nelle forme e nelle varietà più disparate, sia per quanto riguarda le lamelle che per quanto riguarda i sistemi di legatura delle stesse. In generale dai rinvenimenti si evince che le legature fossero tali da serrare le lamelle prima in senso orizzontale (formando delle "righe") e poi in senso verticale (unendo ogni "riga" a quella ad essa superiore e ad essa inferiore), mediante lacci di cuoio passanti attraverso i fori praticati nelle lamelle, seguendo il senso orizzontale della corazza.
facendo un salto fino al X secolo analizziamo la struttura della corazza lamellare in quel periodo, che caratterizza in maniera sostanziale la tecnica di costruzione, rendendola di fatto quella che più rappresenta l'equipaggiamento militare pesante bizantino: le lamelle vengono dapprima fissate su delle strisce di cuoio mediante un rivetto nella parte alta arrotondata. In seguito le "righe" vengono unite l'una all'altra mediante lacci di cuoio fatti correre attraverso fori praticati nelle lamelle dell'una e dell'altra "riga".
Nelle immagini possiamo esaminare alcune fasi della lavorazione, alcuni particolari dell'opera finita ed alcuni riferimenti iconografici sui quali ci siamo basati per la riproduzione.
Copyright © 2013 - All Rights Reserved - I Cavalieri de li Terre Tarantine